Alla scoperta del Veneto
Siamo riusciti a ricavarci qualche giorno solo per noi e così abbiamo deciso finalmente di andare a visitare una zona del nostro bel paese che ci attraeva da tempo, il Veneto.
Giorno 1
Alla scoperta del Veneto
Partiti con comodo da casa intorno alle 10.00 (abitiamo in provincia di Piacenza) ci siamo messi in viaggio verso il traffico intenso dovuto alla settimana di Ferragosto ci rallenta la tabella di marcia, così decidiamo di uscire dall’autostrada a Vicenza, per fare un piccolo pranzo e approfittarne per passeggiare nel centro storico passando per P.zza dei Signori.
Durante il pranzo facciamo un pò di zapping su internet per cercare un posto dove dormire magari con la possibilità di usufruire di una SPA ma la nostra ricerca non ha l’esito positivo che ci aspettavamo.
Decidiamo quindi di rimetterci in marcia mettendo come obiettivo della giornata una bella visita serale a Venezia. Troviamo posto per dormire in un agriturismo alle porte di Padova nello specifico a Campo San Martino all’agriturismo La Penisola. Una bellissima struttura completamente in stile rurale con camere veramente curate, mobili in arte povera, pavimento in cotto e soffitto con travi a vista, veramente una bellezza inaspettata. Molto gentile anche il custode che ci consente di tenere la chiave per poter rientrare dalla nostra gita con comodo senza vincoli di orario.
Depositiamo i bagagli, una doccia veloce, ci cambiamo d’abito e via partiamo per destinazione stazione ferroviaria di Padova, dove ci attende il regionale che ci porterà con sole due fermate alla cifra di ben 4,50 € in stazione S. Lucia di Venezia per le 19.20.
Durante il tragitto in treno, da notare il passaggio sul ponte che collega la laguna alla terra ferma, veramente caratteristico.
Una volta arrivati in stazione a Venezia, si è subito colpiti dall’affaccio dell’uscita sul canal grande. Sapendo di avere poco tempo (vorremmo rientrare in albergo per le 01.00 al massimo) seguiamo le indicazioni per P.zza S. Marco a piedi e girando il labirinto di calle molto suggestive, arriviamo in piazza dove subito si viene pervasi da una sensazione di maestosità e bellezza architettonica d’altri tempi. Giunti all’estremo della piazza che si affaccia sul Canal Grande, decidiamo di prendere il vaporetto Numero 1 che ci porterà alla fermata Ferrovia attraversando tutto il canale stesso senza sforzo con un biglietto di 7,00 a testa. Durante la corsa si possono ammirare gli innumerevoli palazzi della vecchia Repubblica Marinara, il Casinò, i tanti piccoli locali e ristoranti.
La nostra scelta di visitare la città di sera, si rivela veramente ottima, permettendoci di ammirare il panorama cittadino con le luci della sera, un paesaggio veramente affascinante. Non dimenticate di prestare attenzione all’abilità dell’ormeggiatore ad ogni fermata.
Arrivata alla nostra fermata davanti alla stazione, diamo uno sguardo all’orologio, sono solo le 21.00, quindi decidiamo di regalarci una bella cenetta con vista sul canale. La nostra scelta ricade sul ristorante “Povoledo” con un gestore molto simpatico. Stefy prende un ottimo piatto di spaghetti alle vongole e ed io i tagliolini al granchio, mezzo di vino bianco sfuso, acqua e caffè.
Tutto ottimo e di qualità, anche il prezzo per noi è corretto con 55,00 € data la location. Nel frattempo sono giunte le 22.45, decidiamo di rientrare con il primo Intercity per 9,00 € a testa.
Arrivati a Padova riprendiamo la macchina e torniamo all’agriturismo in orario sul nostro programma e soddisfatti della giornata.
Giorno 2
Alla scoperta del Veneto
Sveglia alle 7.30, ci siamo accordati per la colazione alle 8.00. Colazione con torte fatte in casa, The e caffè. Degna di nota il fatto che ci sono state chieste le nostre preferenze prima di farci accomodare, poi essendo in un agriturismo e non un B&B siamo stati servi al tavolo. Saldiamo la camera con una spesa di 65. € che ci sembra onesta e partiamo per destinazione Diga del Vajont, non prima di esserci vestiti per una bella camminata nel bosco.
Il tragitto è molto comodo, praticamente tutta autostrada e poi una statale a due corsie fino a Longarone, paese interamente ricostruito dopo la catastrofe. Da qui basta seguire le indicazioni per la Diga che si ritrova improvvisamente alla destra appena terminata la galleria scavata nella roccia con circolazione a senso unico alternato.
Parcheggiamo a Casso (grazie al consiglio di un gentilissimo signore del posto) e decidiamo di percorrere a piedi il sentiero CAI 308 che ci porterà in circa 25 minuiti al’ ingresso della Diga del Vajont. Mentre si percorre il sentiero si ha ben visibile ancora l’enorme ferita del monte Toc con la classica forma a M ha perso migliori di metri cubi di terreno oggi situati nel letto del bacino della diga. Giunti alla Diga ci viene proposta una visita guidata che permette il camminamento sul coronamento della stessa per 10,00 € a testa, decidiamo che non ci interessa e quindi prediamo il sentiero che a piedi permette di raggiungere la base dell’enorme sbarramento fino alle pendici del Toc. Da qui la vista è veramente suggestiva ed impressionante, la struttura di cemento armato si innalza sopra di noi con tutti i suoi 270 metri, toccante anche il vedere tutti i foglietti colorati riportanti i nomi e l’età dei bimbi rimasti vittima quella notte della superbia umana.
Uno sguardo all’orologio ed al cielo minaccioso sopra di noi ci fanno decidere di ripercorrere il 308 in senso opposto e riportarci verso la nostra auto. Il ritorno è decisamente più impegnativo dell’andata data l’elevata pendenza ma sicuramente molto bello per chi come noi ama le camminate in mezzo alla natura.
Alla scoperta del Veneto
Raggiunta la macchina le nuvole nere minacciano pioggia per cui abbandoniamo l’idea di raggiungere Erto a piedi tramite il “Troi del carbon” il vecchio sentiero dove le donne portavano le ceste di carbone e lo raggiungiamo quindi in macchina regalandoci un buon pasto all’antica enoteca Corona di Casso.
Scelta ottima, pranziamo con un ottimo tagliere di salumi e formaggi locali e delle bruschettine con erbe di montagna così buone da decidere di comprarne da portare a casa. Decidiamo anche di assaggiare la polenta con il cervo ed il friso un tortino di patate e formaggio che consigliamo a tutti.
Spesa anche qui corretta con soli 30,00 €. Salutiamo le simpatiche ragazze che gestiscono il locale ed il gestore che nel frattempo è arrivato, e mentre ci concediamo un riposino sopra a Erto a più di 1000 metri, cerchiamo un albergo per pernottare in zona Bassano del Grappa decidendo di trovarne uno con una SPA per rigenerarci. Dopo qualche minuto di ricerche la nostra scelta cade sull’ Hotel Villa Solaris di Tezze del Grappa: 110,00 € per la camera doppia con Spa e prima colazione, secondo noi per un 4 stelle è corretto ed una coccola ce pensiamo di essercela meritata.
Arrivati a Tezze sul Grappa con un percorso purtroppo quasi tutto senza autostrada, ci rilassiamo in Hotel con sauna, doccia emozionale ed una fantastica vasca Idromassaggio tutta per noi essendo con grande sorpresa gli unici ospiti. Rigenerati decidiamo di raggiungere la città di Bassano del Grappa dove una volta parcheggiato ci dirigiamo verso il ponte degli Alpini, veramente suggestivo per vista e storia e ci integriamo con i bassanesi con un bell’aperitivo alla distilleria Nardini proprio all’ingresso del ponte stesso.
Poi una buona cena bassanese all’osteria “Il Cardellino” dove io mi faccio tentare dalle sarde in saor ed i bigoli alla bassanese, Stefy opta per i tortelli con ricotta affumicata e grattuggiata. Per finire un dolce al limone caldo ed un bicchiere di Tocai per 45,00 € in tutto, diciamo anche qui il prezzo è nel nostro budget.
Poi una buona cena bassanese all’osteria Il Cardellino dove io mi faccio tentare dalle sarde in saor ed i bigoli alla bassanese, Stefy opta per i tortelli con ricotta affumicata e grattuggiata. Per finire un dolce al limone caldo ed un bicchiere di Tocai per 45,00 € in tutto, diciamo anche qui il prezzo è nel nostro budget.
Per digerire iniziamo una bella passeggiata per il centro di Bassano che è veramente suggestivo e ricco di storia e curiosità che vi lasciamo da scoprire. Rintocca la mezzanotte e avendo deciso l’indomani di andare a camminare nelle trincee della grande guerra sul monte grappa decidiamo di andare a dormire anche oggi con una stupenda giornata alle spalle.
Giorno 3
Alla scoperta del Veneto
Questa mattina ce la prendiamo un po’ con comodo essendo il nostro ultimo giorno percui colazione verso le 9.30 in Hotel, il livello molto buono con menù internazionale. Saldiamo la camera, il conto non presenta sorprese e ci dirigiamo verso cima Grappa dove ci aspettano le trincee della grande guerra. Dopo varie ricerche decidiamo di intraprendere il sentiero Rosso di Calandra Andreon facile da raggiungere, da Bassano D.G. ci si dirige per le indicazioni Monte Grappa dove una volta usciti dal paese si inizia una strada in salita a tornanti, riconoscibile anche dalle folcloristiche scritte sull’asfalto in occasione di una tappa del Giro d’Italia. Si prosegue per diversi chilometri passando entrambi i bivi per il Col Campeggia che ci lasciamo sulla destra, a circa 1,5 km dall’ultimo sulla sinistra trovate un piccolo spiazzo con un cancello ed un cartello con la partenza del sentiero rosso per Calandra Col Andreon e Col del Gallo.
Il sentiero è ben curato e segnalato ma bisogna prestare attenzione nei punti in cui interseca il Giallo ed il Blu. Noi per esempio arrivati al campo base abbiamo deciso di seguire il sentiero Blu per Col del Gallo. Mentre si cammina all’interno del bosco completamente tappezzato di fogliame caduto si incontrano tante postazioni di fucilieri, mitraglieri e gallerie di collegamento o rimessaggio di materiale, fino ad arrivare al centro logistico a Col del Gallo, un struttura di 6 gallerie interamente scavate a mano nella montagna. Nel silenzio quasi irreale , fa impressione pensare ai rumori ed alla disperazione dei tanti uomini che hanno vissuto quei luoghi nella guerra del 1915-1918. Una riflessione sulla nostra vita libera e pacifica è d’obbligo ed un senso di gratitudine a questi caduti è doveroso, ammettendo anche che lo spirito patriottico nostro è molto diverso.
Alla scoperta del Veneto
Il clielo si fa di nuovo minaccioso, oramai ci siamo abituati da giorni, così ci infiliamo i Kyway che avevamo nello zaino e ritorniamo all’auto percorrendo il tragitto fatto in senso opposto.
Appena raggiunta l’auto il tempo di spogliarci e la pioggia viene a farci compagnia, quindi decidiamo di metterci in auto e mangiare pane e formaggio che avevamo acquistato nel chiosco appena più avanti dell’ingresso del sentiero prima di parcheggiare per soli 4,50 €.
Finito il pranzo scendiamo ammirando il paesaggio panoramico dal monte Grappa veramente spettacolare e una nota per gli appasionati di uno sport estremo , ce la possibilità di lancirsi con il parapendio .
Decidiamo di fare un ulteriore tappa prima di tornare a casa: destinazione Marostica.
Alla scoperta del Veneto
Detto fatto, anche perché sono solo 9 km da Bassano del Grappa, quindi raggiungiamo la nostra destinazione ci cambiamo i vestiti e beviamo un buon Caffè nella famosa piazza della scacchiera dove una volta all’anno viene fatta la partita a scacchi vivente. Ci incamminiamo anche lungo il sentiero in gradoni di pietre realizzato dei frati, che porta al Castello alto, la fatica non vi nascondiamo che è notevole, ma una volta arrivati in altro la vista ripaga ampliamente gli sforzi. Qualche foto e selfie e torniamo nella città bassa dove un gelato ed una bibita fresca ci ristorano. Decidiamo quindi di rimetterci in viaggio non prima di aver comprato in un negozio tipico un vasetto delle famose ciliegie di Marostica sotto spirito che ci gusteremo sul divano guardando la TV nei giorni a venire.
Alla scoperta del Veneto
Ci guardiamo negli occhi e decidiamo che il nostro tour termina qui e che quindi possiamo prendere la strada verso casa che raggiungeremo in poco più di 2 ore.
Bellissimo viaggio, bellissimi panorami ed emozioni, ottime camminate e soprattutto una mini-vacanza costruita on the road come piace a noi.
Speriamo il nostro racconto vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosito